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Comune di Colere
Via Tortola 54
24020 - Colere (BG)
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Descrizione:
L’origine del borgo origine risale al periodo della dominazione romana , quando venivano utilizzate le grandi risorse minerarie di ferro e zinco della zona. Tale tesi è suffragata da ritrovamenti avvenuti nella contrada Carbonera, che attestano l’esistenza di piccoli insediamenti. Alcune leggende narrano di una cruenta battaglia avvenuta in queste zone, sulle pendici della Presolana , tra i Romani stessi ed il popolo degli Alani per il controllo della zona. I secoli successivi videro il borgo passare sotto il controllo del Sacro Romano Impero guidato da Carlo Magno , che donò l’intera zona ai monaci di Tours . Questi successivamente la permutarono in favore del Vescovo di Bergamo, il quale diede investitura feudale ai Capitani di Scalve. Questi ultimi furono di fatto esautorati dalla costituzione dell’Universitas di Scalve, una piccola istituzione feudale molto simile ad una repubblica, che garantiva grandi privilegi agli abitanti ed un’autonomia al limite dell’indipendenza. Questa garantiva l’esenzione del servizio militare, libertà di caccia e pesca, nonché sgravi fiscali e la possibilità di sfruttamento delle miniere presenti in zona. Con il passaggio alla Repubblica di Venezia, avvenuto nel XV secolo , Colere mantenne i privilegi conquistati precedentemente, ma venne aggregato nella Comunità grande di Scalve. Soltanto nel 1797, con la fine della Serenissima e l’avvento della Repubblica Cisalpina , acquisì la propria autonomia comunale, inglobando nei propri confini anche la parte della contrada di Dezzo posta alla destra dell’omonimo torrente ed il borgo di Teveno. Lo status di comune durò poco più di un decennio, dopodiché venne nuovamente accorpato al comune di Vilminore , unitamente al vicino borgo di Azzone . La fine della dominazione francese ebbe ripercussioni anche sulle piccole comunità scalvine che riacquisirono la propria autonomia, anche con le nuove delimitazioni territoriali Colere perse Teveno. Con l'attivazione dei comuni della provincia di Bergamo, in base al compartimento territoriale del regno lombardo-veneto, venne collocato, con 417 abitanti, nel distretto XIV di Clusone; fu confermato nel medesimo distretto in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853 fu inserito nel distretto XVI; a quella data era comune, con convocato generale, di 588 abitanti. In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Colere con 584 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri fu incluso nel mandamento I di Clusone, circondario III di Clusone, provincia di Bergamo. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 677 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Vilminore, circondario di Clusone e provincia di Bergamo. Popolazione residente nel comune: abitanti 711 (Censimento 1871); abitanti 787 (Censimento 1881); abitanti 766 (Censimento 1901); abitanti 964 (Censimento 1911); abitanti 1.008 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Clusone della provincia di Bergamo. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Questa situazione durò fino al 1927, anno in cui il regime fascista fece una grande opera di accorpamento tra parecchi comuni del regno d' italia . Fu il caso anche di Colere, che si trovò nuovamente unito ad Azzone , con la denominazione di Dezzo di Scalve. Soltanto nell’immediato dopoguerra, precisamente nel 1947, i comuni si separarono definitivamente, con Dezzo nuovamente relegato a ruolo di frazione, diviso a metà tra Colere ed Azzone.