Descrizione:
Centro di pianura, di aspetto medievale, che trae sostentamento non solo dall'agricoltura ma anche dall'industria e dal commercio. La comunità dei calvisanesi, che si distingue per un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località di Malpaga, Mezzane, Basalica, Case Oriani, Case Zanoni e Ponte Rosso, nonché in numerosissime case sparse. L'abitato si caratterizza per una notevole espansione edilizia. L'aspetto orografico del territorio è decisamente pianeggiante con piccole variazioni di quota che non incidono sul profilo geometrico, quasi completamente piatto. La sua caratteristica più importante è data dalla presenza di numerose sorgenti d'acqua, la cui salubrità e freschezza è stata più volte esaltata dalla cronache locali. L'abitato conserva la fisionomia dell'antico borgo medievale, con una serie di portici che si distribuiscono sulla via principale. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, su sfondo aureo, un cane rosso in posizione rampante. In capo allo scudo spicca un'aquila nera. Fa parte della Bassa bresciana e si stende sulla sponda destra del fiume Chiese, a sud est della provincia, in prossimità di quella mantovana; confina con i comuni di Montichiari, Carpenèdolo, Acquafredda, Visano, Isorella e Ghedi. Non molto lontano dall'abitato, a 10 km, si snoda il tracciato della strada statale n. 343, l'Ascolana, ma ancora più vicina si trova la strada statale n. 668, la Lenese, distante solo 6 km. La rete autostradale che interessa questa zona è costituita dall'autostrada A21 Torino-Brescia, cui si accede dal casello di Manerbio a 19 km; si può inoltre raggiungere, a 25 km, il casello di Desenzano, che immette sull'autostrada A4 Torino-Trieste. È fornita di una stazione ferroviaria, sulla linea San Zeno-Parma. Il terminale del traffico aereo più vicino, per il servizio di voli nazionali e internazionali, si trova a 58 km, mentre l'aeroporto di Milano/Malpensa, a 158 km, viene utilizzato per le linee intercontinentali senza scalo. Ancora più lontano, a 168 km, è situato il porto commerciale e turistico. La comunità gravita prevalentemente sul capoluogo di provincia e su Montichiari per tutti i servizi non disponibili sul posto. L'evoluzione etimologica del toponimo non risulta essere molto comprensibile. Con una certa probabilità esso deriva da un nome personale di origine romana, CALVISIUS, che compare anche sopra una lapide rinvenuta nei pressi di Maderno. In tempi antichi il nome era "Calvisiano" e solo dal primo Ottocento ha ricevuto l'odierna e definitiva scrittura semplificata. Tracce dell'epoca romana emergono dai numerosi ritrovamenti archeologici, come le lapidi e le crocette auree scoperte nella grande necropoli barbarica. Nei primi anni del '400 fu teatro di una congiura ordita dai Boccacci per osteggiare il dominio di Pandolfo Malatesta. Passò nelle mani di Carmagnola nel primo periodo del XV sec. durante la guerra culminata con la tragica e rinomata sconfitta conseguente alla battaglia di Maclodio. Divenuta un possedimento di Venezia, ottenne il riconoscimento di vicariato maggiore, trasformandosi così in un importante punto di riferimento amministrativo per i comuni del circondario. Di un certo pregio risultano i numerosi monumenti presenti sul posto: la chiesa di origine medievale dedicata a S. Michele, che oggi è divenuta un magazzino; il maestoso Palazzo Lechi risalente al XVI sec.; una porta del '400; la torre civica settecentesca; il palazzo comunale e la chiesa di Santa Maria della Rosa. Degna di nota è anche la chiesa parrocchiale, che presenta all'interno molti bei dipinti.