Descrizione:
Piccola comunità di montagna classificata "comune sparso" con sede in località San Zenone; sicuramente esistente in epoca medievale, ha un'economia basata soprattutto sulle tradizionali attività agricole. I brionesi hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media e sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, poche case sparse e le località Aquilini, Barche e Vesalla. Il territorio presenta un profilo geometrico alquanto ondulato, con i 1.035 metri del monte Campanile, e offre un panorama molto suggestivo, con alture ricche di vegetazione boschiva. L'abitato, che sorge su un declivio, è interessato da una forte espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è piuttosto vario. Si estende nella parte centro-meridionale della provincia, tra la bassa Valtrompia e il lago d'Iseo, a nord-ovest del capoluogo provinciale, ed è compresa tra Sarezzo, Villa Carcina, Gussago, Ome e Polaveno. I collegamenti stradali sono assicurati dalle statali n. 345 delle Tre Valli e n. 510 Sebina orientale, i cui tracciati corrono ad appena 10 chilometri dall'abitato. L'autostrada più vicina è la A4 Torino-Trieste, cui si accede dal casello di Ospitaletto, distante soltanto 17 chilometri. La stazione ferroviaria di riferimento, sulle linee Milano-Venezia, Brescia-Cremona e Brescia-Edolo, si trova a 18 chilometri. Per i voli nazionali e internazionali si raggiunge l'aeroporto più vicino, posto a 49 chilometri, mentre per le linee intercontinentali dirette ci si serve del terminale di Milano/Malpensa, a 137 chilometri. Il porto commerciale e turistico è situato più lontano, a 190 chilometri. Inserita nell'ambito territoriale della Comunità montana "Valtrompia", fa capo prevalentemente a Brescia per il lavoro, il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocratico-amministrativo che non possono essere soddisfatte sul posto. Non si hanno notizie sulle sue più antiche vicende e incerte sono anche le origini del toponimo che, diffuso pure fuori regione, in passato assunse la forma di Briò: alcuni studiosi ritengono che esso derivi da una contrazione di "braidone", accrescitivo del termine longobardo "bràida", avente il significato di 'campagna, proprietà terriera, podere chiuso'; non manca però chi si richiama alla voce "briga". Nel corso del Medioevo fece parte del vicino comune di Brescia, di cui seguì le sorti; fu saccheggiata nella prima metà del XV secolo dalle truppe di Nicolò Piccinino, al servizio del ducato di Milano. Infeudata poco dopo ad Aldrighino da Nozza, sul finire del Quattrocento fu concessa ai conti di Lodrone, cui fu tolta dopo la firma del trattato di pace tra Sigismondo d'Austria e la repubblica di Venezia. La storia successiva all'unità d'Italia non fa registrare avvenimenti di particolare rilievo. Nel 1928 fu aggregata al comune di Ome, da cui riacquistò l'autonomia amministrativa nel 1948. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa parrocchiale di S. Zenone, consacrata intorno agli anni Venti, e il palazzo Balio, che sorge appena fuori dell'abitato, in una zona panoramica.