Comune di montagna, di antiche origini, con un'economia basata sia sull'agricoltura che sulle attività artigianali e industriali. La comunità dei braonesi ha un indice di vecchiaia inferiore alla media ed è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra le località Brendibusio, Dossi, Gisole, Palobbie e Prada. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 2.674 metri del monte Stabio; il panorama è molto suggestivo, con rilievi coperti di vegetazione boschiva, soprattutto castagneti. L'abitato ha conservato un aspetto rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come conferma l'assenza di segni di espansione edilizia; situato in una vallata, esso mostra un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1984, si divide in quattro parti: nella prima, a sfondo rosso, si raffigurano nove monete d'oro poste su tre file perché appartenenti a tre diversi imperatori; nella seconda e terza parte, a sfondo argenteo, spiccano un portale con trave e un portale con arco a tutto sesto, in granito; nella quarta sezione, infine, si rappresenta, in campo verde, un torrente (il Pallobia) con ponte e paratoia.   Attraversata dal torrente Palobbia e posta alla sinistra del fiume Oglio, giace ai piedi del monte Mazzullo (nell'alta Val Camonica), tra Ceto, Breno, Niardo, Losine e Cerveno. A 77 chilometri dal casello di Brescia Centro delle autostrade A4 Torino-Trieste e A21 Torino-Brescia, può essere raggiunta più facilmente percorrendo la strada statale n. 42 del Tonale e della Mendola, il cui tracciato si snoda ad appena un chilometro dall'abitato. La stessa distanza la separa dalla rete ferroviaria, cui la collega la stazione di riferimento, posta sulla linea Brescia-Edolo. Più lontani risultano i terminali del traffico aereo e marittimo: per i voli nazionali e internazionali si raggiunge l'aeroporto posto a 70 chilometri mentre per le linee intercontinentali senza scalo ci si serve della aerostazione di Milano/Malpensa, a 156 chilometri; il porto commerciale e turistico dista invece 244 chilometri. Inserita in circuiti turistici, fa parte del Parco dell'Adamello e della Comunità montana "Valle Camonica". La popolazione si rivolge soprattutto a Breno e a Brescia per il lavoro, il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.   Citata come Braono in un documento del XIV secolo e successivamente come Bragogne, deve avere avuto origine in epoca precedente al Medioevo, stando al rinvenimento nella zona di monete romane di epoca tardo-imperiale. Il toponimo potrebbe derivare dal termine "braidone", accrescitivo della voce longobarda "bràida", avente il significato di 'campagna, proprietà terriera, podere chiuso'. Possedimento del vescovo di Brescia, nel 1100 fu infeudata alla famiglia guelfa dei Griffi che, agli inizi del XV secolo, la coinvolse nelle lotte contro i ghibellini e i Visconti. Dal 1427, insieme ad altri territori della Val Camonica, entrò a far parte dei domini della repubblica di Venezia, di cui seguì le sorti fino alla fine del XVIII secolo; fu in seguito occupata dai francesi e dagli austriaci. Nel 1927 fu aggregata al vicino comune di Breno, da cui riacquistò l'autonomia amministrativa nel 1949. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale, riedificata nella seconda metà del Settecento; la residenza dei Griffi e quella del nobile casato dei Gronchi, con portali in pietra, ad arco etrusco.