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Comune di Bione
Piazza Caduti 7
25070 - Bione (BS)
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Descrizione:
Comune di montagna, di probabili origini alto-medievali, classificato "comune sparso", con sede in località Pieve; la sua economia è basata soprattutto sull'industria. La comunità dei bionesi ha un indice di vecchiaia nella media ed è distribuita tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località di San Faustino, Dossolo e Navezze. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare e offre un panorama di indubbio fascino, con rilievi coperti di vegetazione boschiva. Adagiato su un pendio, l'abitato è interessato da una forte espansione edilizia, dovuta anche a un movimento migratorio in entrata evidenziato dalla variazione intercensuale positiva registrata tra il censimento del 1981 e quello del 1991; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Estesa tra il torrente Nozza e il fiume Chiese, è compresa tra Presèglie, Agnòsine, Lumezzane, Casto e Vestone. A soli 35 chilometri dal casello di Brescia Centro, delle autostrade A4 Torino-Trieste e A21 Torino-Brescia, può essere facilmente raggiunta anche con la strada statale n. 237 del Caffaro, il cui tracciato si snoda ad appena 5 chilometri dall'abitato. La stazione ferroviaria di riferimento, sulle linee Milano-Venezia, Brescia-Edolo e Brescia-Cremona, si trova a 30 chilometri. Per i voli nazionali e internazionali si raggiunge l'aeroporto più vicino, posto a 71 chilometri, mentre per le linee intercontinentali dirette ci si serve del terminale di Milano/Malpensa, a 163 chilometri. Il porto commerciale e turistico è situato a 202 chilometri. Inserita nell'ambito territoriale della Comunità montana "Valle Sabbia", fa capo prevalentemente a Brescia e a Salò per il commercio, i servizi e le esigenze di ordine burocratico-amministrativo che non possono essere soddisfatte sul posto. Citata per la prima volta in un documento della metà del IX secolo, ha un toponimo di origini incerte: alcuni studiosi ritengono che esso derivi dal nome dialettale bresciano dell'amaranto "biom" o dalla contrazione dialettale di "abetone", mentre altri lo riportano al personale Billione. Nel corso del Medioevo, dopo essere appartenuta al monastero di San Faustino, passò tra i possedimenti dei vescovi di Brescia. Seguendo le vicende dei territori circostanti, assoggettati, nella prima metà del XIV secolo, ai Visconti, nel Quattrocento passò sotto la Repubblica veneta e fu inserita nella quadra della Val Sabbia. La storia successiva al declino della Serenissima, sul finire del XVIII secolo, non si discosta da quella del resto della provincia. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: la parrocchiale dell'Assunta, edificata tra la fine del 1500 e la prima metà del 1600, e il santuario di San Vigilio, secondo la tradizione sorto sul luogo in cui il Santo si sarebbe fermato a riposare durante le sue visite pastorali.