Descrizione:
Comune di pianura, di probabili origini medievali, la cui economia è basata soprattutto sull'agricoltura, anche se non mancano varie iniziative industriali. La comunità dei barbareschi, con un indice di vecchiaia nella media, è quasi interamente distribuita tra il capoluogo comunale e la località di Frontignano, oltre che in poche case sparse. Il territorio comunale, attraversato da più canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico molto regolare, con impercettibili differenze di altitudine, che imprimono all'abitato, interessato da una forte crescita edilizia (cui ha contribuito la variazione demografica positiva registrata tra il censimento del 1981 e quello del 1991), un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Si estende a sud-ovest del capoluogo provinciale, tra i fiumi Oglio e Mella e i comuni di Dello, Offlaga, San Paolo, Orzinuovi, Pompiano e Corzano. I collegamenti viari risultano alquanto agevoli: ad appena 4 chilometri dalla strada statale n. 668 Lenese, è facilmente raggiungibile anche mediante l'autostrada A21 Torino-Brescia, cui si accede dal casello di Manerbio, distante soltanto 13 chilometri. Il collegamento con la rete ferroviaria è dato dalla stazione di riferimento, posta a 10 chilometri, sulla linea Brescia-Cremona. Per i voli nazionali e internazionali si raggiunge l'aeroporto più vicino, posto a 56 chilometri, mentre per le linee intercontinentali dirette ci si serve dell'aeroporto di Milano/Malpensa, a 148 chilometri. Più lontano, a 188 chilometri, è situato il terminale del traffico marittimo, commerciale e turistico. La popolazione si rivolge prevalentemente a Brescia e a Verolanuova per i servizi e le esigenze di ordine burocratico-amministrativo che non possono essere soddisfatte sul posto. Citata come Barbaricha in un documento della prima metà del XIII secolo, ha un toponimo di origini incerte: alcuni lo fanno risalire alla famiglia veneziana dei Barbarigo, molto nota nella zona fin dal 1400 (un Giovanni Francesco Barbarigo fu vescovo di Brescia nei primi decenni del Settecento), mentre altri lo riportano al latino BARBARELLUM o BARBARICA SYLVA, da intendere come 'bosco'; non manca neppure chi si richiama al nome latino di persona BARBARIUS, con l'aggiunta del suffisso -ica, indicante una proprietà fondiaria. Come quasi tutti i comuni del Bresciano, nel corso del Medioevo si schierò dalla parte dei guelfi, sostenitori del papato nella lotta contro l'impero: nelle sue vicinanze, agli inizi del XIV secolo, Ugolino De Masperoni sconfisse i ghibellini, che avevano saccheggiato i borghi circostanti. La storia successiva, simile a quella del resto della pianura del Mella, fa registrare un particolare avvenimento: nella seconda metà del 1700 gli abitanti, sospettando che le coltivazioni di riso delle campagne vicine fossero responsabili delle epidemie scoppiate nei dintorni, distrussero le risaie di proprietà della famiglia Valossi. Tra i monumenti si possono ammirare: la chiesa parrocchiale, edificata nel XVIII secolo, con pregevoli dipinti settecenteschi, e il santuario di Santa Maria del Ducco, oggetto di devozione contadina.