Descrizione:
Centro di montagna, di probabili origini medievali, la cui economia si basa, oltre che su attività agricole e industriali, sullo sviluppo del turismo. La comunità dei bagossi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, è distribuita soprattutto tra il capoluogo comunale e la località di Ponte Caffaro. Il territorio comunale, comprendente anche i nuclei abitati di Cerreto e Valle Dorizzo, presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 2.583 metri del monte Brealone. L'abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, conserva ancora sottopassaggi, vecchie case e pittoresche vie e mostra un andamento plano-altimetrico alquanto vario. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1995, raffigura, su sfondo azzurro, tre monti verdi, di cui il centrale sovrastato da una croce latina d'oro, allargata trapezoidalmente nelle estremità dei bracci. Attraversata dal fiume Caffaro, sorge sulla sponda settentrionale del lago d'Idro, a confine con la provincia di Trento (Trentino-Alto Adige), tra i comuni di Condino (TN), Storo (TN), Bondone (TN), Daone (TN), Anfo, Lavenone, Còllio, Bienno, Prèstine, Breno e il lago. I collegamenti stradali sono garantiti dalla statale n. 237 del Caffaro, che corre a soli 8 chilometri dall'abitato, mentre 66 chilometri la separano dal casello di Brescia Centro, da cui si accede alle autostrade A4 Torino-Trieste e A21 Torino-Brescia. La stazione ferroviaria di riferimento, sulle linee Brescia-Edolo, Milano-Venezia e Brescia-Cremona, si trova a 61 chilometri. L'aeroporto più vicino, di cui ci si serve per i voli nazionali e internazionali, dista 95 chilometri ma per le linee intercontinentali dirette si raggiunge il terminale di Milano/Malpensa, posto a 194 chilometri. Il porto commerciale e turistico è situato a 211 chilometri. Inserita nell'ambito territoriale della Comunità montana "Valle Sabbia", fa capo a Brescia e a Salò per il commercio e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto. Sorse probabilmente intorno al X secolo, quando i benedettini del monastero di Serle avviarono i lavori di bonifica del sottostante Piano d'Oneda. Sulle origini del toponimo sono state avanzate numerose ipotesi: secondo alcuni esso deriverebbe dai termini bresciani "bagole", che significa 'mirtillo', o "baga", ossia 'otre'; non manca però chi si richiama al latino PAGUS LIVII, 'villaggio di Livio', o PAGULINUS, diminutivo di PAGUS 'villaggio'. Dopo essere appartenuta ai conti di Lodrone, sul finire del XII secolo passò sotto l'influenza del vescovo di Trento, che la infeudò dapprima ai Conti d'Arco e poi ai Mettifogo di Breno. Conquistata dai Visconti, dalla prima metà del Quattrocento entrò a far parte dei domini della repubblica di Venezia, sotto la cui signoria, nel 1473, furono promulgati gli statuti locali, rinnovati nel 1614. Distrutta da un terribile incendio nel 1779, nel 1823 fu visitata dal viceré asburgico, che pose la prima pietra del ponte sul Caffaro. Tra le testimonianze storico-architettoniche vanno citati: la chiesa di San Rocco, costruita nel XV secolo; la seicentesca parrocchiale di San Giorgio e un ponte medievale, in località Romanterra.