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Comune di Artogne
Via IV Novembre 8
25040 - Artogne (BS)
La scheda è stata inserita da: Jacopo Redazione
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Descrizione:
Artogne giace sul versante sinistro dell'Oglio, tra i comuni di Gianico, Pian Camuno e Rogno. Il suo territorio si sviluppa principalmente a ridosso di una fascia pedemontana che degrada fino alla confluenza della Valle di Artogne con il fiume Oglio. L'altitudine media su cui sorge il grosso dell'abitato di fondovalle è circa 260 m s.l.m., ma il territorio comunale raggiunge la quota massima di 2060 m s.l.m. con la cima del Monte Muffetto. La prima testimonianza scritta che riporti notizie della terra su cui poi sorgerà Artogne deriva dal Polittico di Santa Giulia e descrive l'area di una corte popolata da un centinaio di persone circa, intorno all'anno 905, fra le quali venivano censiti un magister e cinque missi dominici, sedici prebendari e i restanti servi della gleba. All'epoca, la badessa del monastero di San Salvatore in Brescia possedeva delle corti monastiche in territorio bresciano e una di queste, la corte Bradella (o Pradella), si trovava appunto in quella che ora è la zona dei Castellazzi a Pian Camuno.[14] A dire il vero i confini di questa corte si estendevano oltre, fino a comprendere aree che oggi sono le frazioni di Solato e Vissone, ma anche di Gratacasolo e Grignaghe, Pontasio e Siniga. Sempre dagli scritti dell'inventario del 905 si apprende che la corte Bradella doveva avere avuto uno sbocco lacustre o fluviale e quindi è verosimile ipotizzare che il dominio si estendesse almeno fino a Rogno, dove era probabilmente attivo un porto. Le origini vere e proprie dell'abitato di Artogne inteso come nucleo abitativo e socialmente attivo risalgono all'anno Mille e ai primi decenni del Millennio, a cavallo del Medioevo, quando si formano anche le contrade. Come tutta la bassa Valle Camonica, in epoca carolingia il territorio fu donato ai monaci del convento francese di Tour. Nei primi anni del secondo Millennio in Valle Camonica sono attive e costituite le quattro pievi di Rogno, Cividate, Cemmo ed Edolo, attorno alle quali cominciano a svilupparsi i nuclei abitativi dei singoli paesi. Il più antico scritto pervenuto fino a noi che riporti il nome completo di Artonie è datato 1041 ed è la Cartula Offertionis pro Anima, la Carta dell'oblazione per l'Anima, un testo proveniente dall'Archivio segreto vaticano che parla di una donazione al monastero di San Pietro in monte di Serle (Brescia) effettuata dall'arciprete di Manerbio a beneficio dell'anima del Vescovo di Brescia. Dall'analisi di questo documento si ha conferma che nell'anno Mille il paese di Artogne era già costituito e il suo territorio in buona parte bonificato e dedito alle colture. L'abitato era disposto lungo una sorte di ellisse che dall'odierna Chiesa di Sant'Andrea si sviluppava fino alle Maserade e che costituiva il larga parte il centro storico come lo si vede ai giorni nostri, in una fascia compresa tra il Castellino e la Piazza.