Contatti:
Comune di Treviolo
Via Roma 43
24048 - Treviolo (BG)
La scheda è stata inserita da: Eugenio redazione
Visite ricevute dalla scheda:...
Descrizione:
Ha assunto l'assetto attuale nel 1928, quando ha inglobato la località di Albegno, rimasta autonoma fino ad allora. I ritrovamenti archeologici (monete, resti di utensili e soprattutto di elementi architettonici) indicano che le origini dell'insediamento risalgono almeno al periodo romano, quando è probabile che facesse parte della vicina Bergamo. Nei documenti dei secoli successivi (tra il X e il XII) compare una serie di diversi toponomi: Trevilio, Trivilio, Triviliolo. Nei secoli seguenti la nobile famiglia dei Solza è quella che ha maggiormente influenzato la sua evoluzione storica. Le vicende di Bergamo, naturalmente, l'hanno sempre coinvolta direttamente, come una sorta di appendice della città: sia in epoche più remote sia in età moderna, fino alla dominazione austriaca, al Risorgimento, all'unificazione d'Italia, alle due guerre mondiali e alla ricostruzione. Nel capoluogo comunale sono visibili i resti di un castello del '400, appartenuto ai Solza. Fu costruita nello stesso periodo, con funzioni di residenza nobiliare, la Cappellania Viganoni. Vanno segnalati inoltre: Villa Zanchi, con una struttura risalente al '600, che è appartenuta nei secoli ad una serie di famiglie nobili del posto; Villa Galletti-Pesenti, eretta nell'Ottocento su strutture più antiche, che dispone di un parco arricchito con alcune sculture. Tra le opere dell'architettura sacra vi è la chiesa di S. Giorgio Martire, costruita a cavallo dei secoli XVII e XVIII, con un interno ricco di pale, affreschi e sculture della stessa epoca. Anche le altre località che compongono il centro presentano opere residenziali di rilievo quali Villa Volpi a Roncola, probabilmemte del '500, e la settecentesca Villa Frizzoni-Micheletti ad Albegno. In quest'ultima località vanno segnalate inoltre la chiesa dei Ss. Nazario e Celso, del XVI secolo, e quella più recente di S. Giovanni Battista, eretta nel 1930 ma che ha accolto al suo interno dipinti e statue del Cinquecento e del Seicento.