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Comune di Levate
Piazza Roma 13
24040 - Levate (BG)
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Descrizione:
Citata più volte come Lavate in documenti del IX e X secolo, ha un toponimo di origini incerte: secondo alcuni studiosi esso andrebbe riportato all'espressione "terra olivata" o all'aggettivo latino LEVATA, con riferimento a una o più strade rialzate rispetto al territorio circostante; secondo altri, invece, si tratterebbe di una derivazione dal gentilizio LEVUS o LAEVUS oppure dal termine latino LABES, ossia 'frana, sprofondamento', con l'aggiunta del suffisso -ate, per cui avrebbe il significato di 'abbeveratoio, bacino d'acqua'. Probabilmente abitata già in epoca romana, quando nelle sue vicinanze passava la strada che univa Pons Aureoli, cioè Pontirolo, con Bergamo, acquistò un certa rilevanza durante la dominazione dei longobardi. Dopo aver fatto parte delle proprietà della chiesa di Sant'Alessandro, nel XII secolo passò tra i possedimenti del vescovo di Bergamo e di un discendente di Lanfranco di Martinengo. Dotata di un castello, restò politicamente assoggettata al capoluogo provinciale, schierandosi con i ghibellini nelle lotte contro i guelfi. Agli inizi del 1400 i furiosi scontri tra le opposte fazioni provocarono la distruzione di gran parte dell'abitato. Dalla prima metà del XV secolo fu annessa ai domini veneziani, registrando un lungo periodo di tranquillità, che ne favorì la crescita economica, legata soprattutto allo sviluppo dell'agricoltura. Inserita, nel 1859, nel IV mandamento di Verdello, seguì le successive vicende nazionali e internazionali. L'edificio più interessante è la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, risalente al XVIII secolo; il campanile, costruito in cotto, è stato dichiarato monumento nazionale nel 1914: composto da quattro ordini sovrapposti, è un'armoniosa combinazione di diversi stili architettonici.