Numerose ed eterogenee sono le teorie sull'origine del toponimo: la più accreditata lo vuole derivato dal nome germanico di persona "Baldher". Abitata probabilmente fin da epoca romana, registrò in seguito insediamenti di longobardi : il re Cuniberto vi avrebbe fatto costruire, sul finire del VII secolo d.C., un tempio per festeggiare la sua vittoria su Alachi, duca di Brescia. Tuttavia bisogna arrivare all'inizio del X secolo per poter contare su prove certe della sua esistenza. I documenti di quei tempi la citano come Bolterio e Bulterio. Al 962 risale la concessione da parte dell'imperatore Ottone I al vescovo di Bergamo dei diritti feudali sul territorio. Nei secoli successivi seguì le sorti comuni a gran parte del Bergamasco, conoscendo la violenza dei conflitti tra i sostenitori degli interessi imperiali e i fautori del papato, come fanno intendere le opere di fortificazione, in parte, ancora esistenti. Il locale castello fu oggetto di diversi assalti e saccheggi, tra cui viene ricordato quello del dicembre del 1405 a opera di un gruppo di guelfi capitanati dai Colleoni di Trezzo, che furono però battuti dai ghibellini comandati da Martinello dei Rozzoni di Trevìglio. Pochi anni dopo sarebbe iniziata, con la sottomis sione alla Repubblica di Venezia, una fase storica più pacifica, anche se si trattò di una tranquillità relativa: essendo ai confini dello stato veneto, ricoprì l'importante ma scomodo ruolo di avamposto difensivo. Annessa all'Italia unita, ha partecipato alle successive vicende nazionali e internazionali. Insieme a una torre appartenente all'antico acquedotto, il patrimonio architettonico vanta la presenza di una chiesa parrocchiale davvero notevole nelle sue linee monumentali; dedicata a San Giorgio, fu costruita sulla precedente nella prima metà del secolo XIX. Di particolare interesse è l'arredo sacro conservato al suo interno.