Descrizione:
Il primo documento scritto che riporta il nome del paese, la Charta Manifestationis di Aucunda, è datato 830 d.c. ed è stato redatto nel periodo storico caratterizzato dalla dominazione carolingia di Ludovico il Pio figlio di Carlomagno : “… brinio quoque illo que abere visus fuit in brançanico cum omnia ad ipso brinio pertinente et portione sua de villade hec omnia sua portione ex integro quod est medietas judicavit in basilica sancti pancratii sita salsa…” Il territorio era già frequentato in era neolitica ; recenti scavi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia hanno infatti portato alla luce in varie zone del crinale Monte Pizzetto - Monte Sparavera ceramiche e punte di selce riferibili a tale periodo storico; è da attribuirsi a questa civiltà preistorica la formazione dei pascoli di alta quota, mediante l'incendio controllato della vegetazione. È probabile che i primi insediamenti stabili sul territorio, fossero costituiti dalle palafitte degli Orobi costruite sul perimetro del lago; in territorio di Endine, sono stati ritrovati resti di palafitte e terrecotte risalenti al periodo compreso tra il neolitico e l' Età dl Bronzo. È da attribuirsi al periodo Gallico (IV secolo a.C.) la fondazione di Ranzanico, ad opera dei Galli Cenomani di Elitovio ; il toponimo prediale Brançanico, da cui Ranzanico, è di sicura origine gallica. Anche i toponimi Bondo (da "Bunda" = suolo coltivato) e Bosco del Bér ("Bér" = Orso), hanno un'origine celtica. Nel 49 a.C. i Cenomani ottennero i pieni diritti romani e furono ascritti alla tribù Voturia. I nomi delle antiche cascine chiamate Rendana e Merizzana, poste nei pressi della strada statale n ^ 42 sono, di origine romana; pare che l'attuale tracciato della strada ricalchi, in parte, una strada di origine romana (o addirittura preistorica) che, partendo da un incrocio posto nel paese di Carobbio degli Angeli (Quadrivium) conduceva alla Val Borlezza e alla Valle Camonica. Ranzanico è inserito nel' Bergomamut Ager e ne seguirà le sorti, nel corso della storia. Nel 568 d.c., il territorio Bergamasco passò sotto la dominazione dei Longobardi , che nel capoluogo orobico istituirono la sede di un ducato. Con la conquista del regno longobardo da parte dei Franchi avvenuta nel 774, Begamo diviene una Contea: Carlomagno donò ai Monaci di Tours i territori della Val Cavallina e della Val Camonica. La Charta Manifestationis di Aucunda attesta la presenza, nell'anno 830, di un villaggio di nome Brançanico. Nel 1161 , Federico Barbarossa discende dalla Val Camonica e si dirige verso Bergamo, passando anche attraverso Ranzanico. Ranzanico diventa "Libero Comune " nel 1263 , come riportato nello statuto di Bergamo di quell'anno che elenca tutti i Comuni del territorio assoggettato. Nel 1428 il territorio bergamasco passo sotto il dominio della Serenissima Repubblic di Venezia , che darà una tranquillità politica a tutto il territorio, sino alla sua decadenza, avvenuta nel 1796 , che ha dato origine alla Repubblica Bergamasca confluita, poi, nella Repubblica Cisalpina . Negli atti di descrizione dei Comuni del 1456 e 1481 a Ranzanico è annesso il territorio di Endine (Ranzanicho cum Hendine); nel 1596 è descritto separato da Endine. Nel 1798 vengono aggregati a Ranzanico i Comuni di Bianzano e Spinone, fino alla fusione avvenuta nel 1805. Nel 1809, viene aggregato al Comune di Endine, fino al 1816 . Nel 1815 , Bergamo diviene territorio del Regno Lombardo Veneto . Nel 1859, grazie a Garibaldi , Bergamo viene liberata dalla dominazione austriaca e, di conseguenza, è annessa al Regno di Sardegna , divenuto, nel 1816 , con la conquista del resto del territorio della penisola, Regno d' Italia . Anche un cittadino di Ranzanico contribuì all'unificazione italiana: si tratta di Giovanni Battista Suardi, classe 1839, arruolatosi come volontario nel corpo dei Cacciatori Delle Api combatté valorosamente nella Battaglia Di San Martino avvenuta il 24.06.1859. Nel 1928, Ranzanico viene unito ad Endine e Piangaiano, a formare il Comune di Endine Gaiano, con sede presso il Casotto di Ranzanico; l'unione dura circa un anno, per assumere l'attuale indipendenza. Il 12 agosto 1944 , durante la seconda guerra mondiale , il il generale Cadorna si paracadutò, da un aereo alleato, sul territorio del paese, atterrando in prossimità della "Pozza dei Sette Termini", posta vicino alla vetta del Monte Sparavera, al fine di radunare i Capi Partigiani presenti sul territorio. Fu portato, dai locali, presso l'antico oratorio risalente al XV secolo dedicato a San Bernardino nella frazione omonima, dove tenne un comizio e, successivamente, fu vestito con abiti civili e trasportato con una corriera a Torino . Due lapidi poste rispettivamente presso la pozza e l'Oratorio, ricordano l'evento.