Descrizione:
Il toponimo PAR di origine celtica, prima latinizzato e poi diventato PARRE nel corso dei secoli, per alcuni studiosi significa "luogo alto", per altri "campo grande". Dopo i ritrovamenti casuali del 1883 e gli scavi realizzati dal 1983 al 1994 viene considerato "un sito emblematico del mondo alpino" e va guadagnando consistenza l'ipotesi che Parre sia PARRA l'"oppidum Orobiorum" ricordato da Plinio nella sua "Naturalis Historia", con riferimento ad un passo di Catone.
Infatti sul terrazzo fluviale sovrastante Ponte Nossa sorgeva fin dall'età finale del bronzo, un insediamento abitativo, continuato fino ad epoca tardo-romana.
La "Villa de Parre", ovvero un abitato rurale a Parre, viene citato anche in un documento del 928.
Alla fine del XII secolo, compiuti i necessari atti di emancipazione, avviene l'istituzione del Comune governato da due consoli. Dopo aver subito le conseguenze di lotte civili e dell'alternarsi di varie Signorie, la Valle Seriana Superiore, di cui Parre ha sempre fatto parte, mandò i propri rappresentanti a Venezia per dichiarare la fedeltà della Valle alla Serenissima e per chiedere aiuto e protezione. La dominazione della Repubblica di Venezia, caratterizzata dalla conservazione delle istituzioni già in uso, terminò nel 1797 con l'arrivo delle truppe francesi.
Nè il successivo dominio austriaco nè le vicende del Risorgimento hanno mai particolarmente turbato i parresi, che han sempre mostrato "uno spirito pubblico generale quieto".
Per secoli Parre è stata una terra di contadini e di pastori, che d'inverno portavano le greggi nell'Oltrepò pavese e in Piemonte e d'estate percorrevano le vallate valtellinesi e poschiavine e fornivano lana a Gandino e a varie tessiture della Valle.
Il paese ha conservato intatta la caratteristica divisione in due nuclei ben distinti: Parre inferiore (Par sota) e Parre superiore (Par sura). Il paese si è poi allargato inglobando quasi tutte quelle zone come l'Aghèr, Costa Erta, Campella, Valzella, una volta destinate all'agricoltura.
Di questo passato restano suggestive tracce in antiche case dotate di possenti muri in pietra, bei loggiati, finestrelle, colonne ed archi, come la casa Cominelli a Parre sotto, culla dei Baroni Belleboni divenuti in Austria i principi Von Paar, o come quelle accanto all'arco di S. Cristoforo o di via Tiraboschi. I tesori artistici più rilevanti sono però conservati nelle chiese, la Parrocchiale, dedicata a S. Pietro, e la chiesetta di S. Rocco.
Incantevoli per l'ambiente ed il panorama sono anche l'oratorio della SS. Trinità sul monte Cusen (sec. XVI-XVIII) e quello di S. Antonio a Monte Alino (sec. XVII)