Descrizione:
Comune di montagna, di antica origine, la cui economia è basata sull'agricoltura, oltre che su alcune iniziative industriali. La comunità dei bovegnesi ha un indice di vecchiaia nella media ed è distribuita tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località Graticelle, Ludizzo, Magno, Predondo e Zigole. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine, e offre un panorama molto suggestivo, con rilievi coperti di boschi di conifere. L'abitato, che, con le torri medievali, ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è interessato da forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è alquanto vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un giglio d'oro accompagnato, in capo, dalle lettere maiuscole d'argento C e B ordinate in fascia. Si estende alla confluenza tra la valle di Sigoleto e la Valtrompia, alla destra del fiume Mella, tra Serle, Marmentino, Irma, Collio, Pezzaze, Artogne, Gianico, Esine, Gianico, Artogne, Berzo Inferiore e Bienno. I collegamenti stradali sono assicurati dalla statale n. 345 delle Tre Valli, che ne attraversa il territorio. Le autostrade più vicine sono la A4 Torino-Trieste e la A21 Torino-Brescia, cui si accede dal casello di Brescia Centro, posto a 39 chilometri. La stazione ferroviaria di riferimento, sulle linee Brescia-Edolo, Brescia-Cremona e Milano-Venezia, si trova a 34 chilometri. Per i voli nazionali e internazionali si raggiunge l'aeroporto più vicino, a 67 chilometri, mentre per le linee intercontinentali senza scalo ci si serve del terminale di Milano/Malpensa, a 159 chilometri. Il porto commerciale e turistico dista 206 chilometri. Inserita nell'ambito territoriale della Comunità montana "Valtrompia", fa capo soprattutto a Brescia e a Gardone Val Trompia per il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto. Abitata fin da epoca romana, come testimoniato da un'iscrizione risalente al I secolo a.C., rinvenuta nella zona, ha un toponimo di origine incerta: secondo alcuni deriverebbe dal latino BOVINUS, mentre altri lo riportano alla voce prelatina BOVA, con il significato di 'smottamento'. Sede di una pieve nell'alto Medioevo, nel secolo XI entrò a far parte dei possedimenti dell'episcopato bresciano. Sebbene tormentata da lotte civili, a partire dal Duecento registrò una crescita economica, dovuta soprattutto all'apertura di miniere per l'estrazione del ferro. Nel 1341 si diede propri statuti; nella prima metà del XV secolo divenne dominio della repubblica di Venezia, che le concesse vari privilegi. La storia successiva alla caduta della Serenissima, alla fine del Settecento, non si discosta da quella della vicina Brescia. Tra i monumenti più importanti vanno annoverati: la settecentesca parrocchiale, dedicata a San Giorgio, con dipinti di scuola veronese; le torri medioevali, risalenti al XIII secolo, e il cosiddetto Santuario, edificato nel XVI secolo ma rimaneggiato nei secoli successivi.