Descrizione:
Centro di pianura, di probabili origini antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l'industria e il commercio. La comunità dei borgosatollesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata in buona percentuale nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati di Canneto, Cascina Fuserino, Cascina Venezia, Colombo, Colombo Nuovo, Gerole, Gorgone e Sorek, presenta un profilo geometrico molto regolare, con impercettibili differenze di altitudine. L'abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia (conseguenza di un saldo positivo sia del movimento naturale che di quello migratorio, tra il censimento del 1981 e quello del 1991), ha un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia l'immagine di una pecora in posizione rampante. Attraversata dal naviglio bresciano, si estende a sud del capoluogo provinciale, nella pianura irrigua tra i fiumi Chiese e Mella; è compresa tra Castenedolo, Ghedi, Montirone, Poncarale, San Zeno Naviglio e Brescia. Da questa sua posizione trae intuibili vantaggi: lambita da tre importanti arterie di traffico, quali le strade statali n. 45 bis Gardesana occidentale, a 2 chilometri, n. 11 Padana superiore, a 4 chilometri, e n. 236 Goitese, a 3 chilometri, è facilmente raggiungibile anche tramite le autostrade A4 Torino-Trieste e A21 Torino-Brescia, dall'uscita di Brescia Centro, distante appena 5 chilometri dall'abitato. Agevole risulta pure il collegamento con la rete ferroviaria: la stazione di riferimento, sulle linee Brescia-Cremona e San Zeno-Parma, si trova infatti a soli 3 chilometri. Il terminale del traffico aereo più vicino è a 58 chilometri e garantisce voli nazionali e internazionali, mentre per le linee intercontinentali dirette ci si serve dell'aeroporto di Milano/Malpensa, a 140 chilometri. Il porto commerciale e turistico dista 172 chilometri. Inserita in circuiti industriali e commerciali, fa capo soprattutto a Brescia per i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto. Denominata Borsadòl nel XVI secolo e Borsadollo nel XVII, secondo una leggenda deriverebbe il nome dalla terribile carestia che colpì il Bresciano all'inizio del Trecento: non saccheggiata dalle truppe di Arrigo VII e ricca di colture, riuscì a salvarsi dalla catastrofe; il toponimo, che pare vada interpretato proprio come "borgo satollo" (dal latino SATULLUS, 'sazio'), scaturirebbe dall'aspetto ben pasciuto dei suoi abitanti. Dopo essere stata a lungo possedimento dell'episcopato bresciano, entrò a far parte del comune cittadino, di cui seguì le sorti, risentendo duramente, nella prima metà del XV secolo, della guerra tra il ducato di Milano e la repubblica di Venezia. La storia successiva, nella quale non si registrano eventi di particolare rilievo, corre parallelamente a quella del capoluogo provinciale, distintosi nella lotta a sostegno della causa nazionale. Gravi furono i danni provocati dalla siccità del 1870. Tra le opere che costituiscono il suo patrimonio artistico-storico è la chiesa parrocchiale dell'Annunciata, edificata nella seconda metà del XVIII secolo; sul suo campanile è posta una statua dorata della Madonna.