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Comune di Pedrengo
Piazzetta Alessandro Pertini
24066 - Pedrengo (BG)
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Descrizione:
I primi documenti che attestano l'esistenza del paese risalgono all'anno 1051, anche se studi approfonditi hanno certificato l'esistenza di una strada militare, risalente all'epoca dell'impero romano, che collegava il paese al limitrofo comune di Gorle, passando tramite il Ponte Marzio (in territorio di Scanzorosciate) sul fiume Serio. Sono presenti anche segni del passaggio dei Longobardi, come si evince dal significato del toponimo: Pedrengo, difatti sta a significare proprietà di Pedrus (Pietro), con la caratteristica desinenza longobarda -engo. Il successivo periodo medievale vide il paese al centro di numerose dispute tra le opposte fazioni guelfe e ghibelline, che spesso degeneravano in cruenti scontri. Dopo la pace di Cremona, che nel 1440 sanciva la fine di queste battaglie, il paese vide un periodo di tranquillità, anche grazie alla nuova dominazione della Serenissima. I veneziani effettuarono opere volte all'irrigazione del territorio, al fine di favorire le attività agricole presenti. Tra queste meritano menzione le rogge Borgogna e Pedrenga, tuttora funzionanti. Da quel momento non si verificarono più eventi particolari nel paese, che seguì le vicende politiche del resto dalla provincia bergamasca. Il monumento di maggiore interesse è indubbiamente la villa dei conti Sottocasa. Edificata nel 1705 dall'architetto Calepio, è circondata da un grande giardino con un porticato, ed è dotata di numerosi affreschi presenti nei propri saloni. Altri edifici degni di nota sono Villa Berizzi e Villa Frizzoni, ora sede del polo scolastico, nel cui parco crescono quattro Cedri dell'Himalaya denominati i Giganti di Pedrengo; il più maestoso è alto 35 metri e allarga la sua chioma per 25 metri. La chiesa parrocchiale, intitolata a Sant'Evasio, è stata edificata all'inizio del XX secolo su progetto di Antonio Piccinelli. Portata a termine da Elia Fornoni, possiede dipinti del Procaccino e di L. Giordano. Il parroco è don Angelo Mazzola, e il curato è don Patrizio Carminati. Oltre alla parrocchiale, ai margini dell'abitato è situata una chiesina dedicata alla Madonna del Buon Consiglio, risalente ai tempi delle epidemie di peste.